Per aumentare ulteriormente la nostra capacità produttiva ci siamo recentemente dotati di un nuovo supporto tecnico: il GIT (Gas Injection Technology).
Con questa tecnologia l’azoto compresso viene introdotto nella cavità dello stampo durante l’iniezione della plastica che, per effetto della pressione
del gas, viene distribuita uniformemente sulle pareti della cavità stessa lasciando vuoto l’interno. Si possono così realizzare particolari cavi,
esteticamente conformi e privi di ricali (depressioni antiestetiche) impiegando al contempo una quantità minore di materia prima.
L’impianto si compone di un compressore per l’azoto e di una centralina di comando che, opportunamente interfacciata con la pressa, permette di impostare le fasi, i tempi e la quantità di gas che viene iniettata insieme al polimero.
Tutto ciò comporta risparmi sulla costruzione degli stampi e sulla conseguente produzione di particolari che diversamente non sarebbero realizzabili se non a costi decisamente superiori. Va infine sottolineata la possibilità da parte della centralina di comando di poter gestire contemporaneamente anche due presse con differenti cicli di stampaggio.
L’impianto si compone di un compressore per l’azoto e di una centralina di comando che, opportunamente interfacciata con la pressa, permette di impostare le fasi, i tempi e la quantità di gas che viene iniettata insieme al polimero.
Tutto ciò comporta risparmi sulla costruzione degli stampi e sulla conseguente produzione di particolari che diversamente non sarebbero realizzabili se non a costi decisamente superiori. Va infine sottolineata la possibilità da parte della centralina di comando di poter gestire contemporaneamente anche due presse con differenti cicli di stampaggio.